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2014-06-25

Sindrome dell'ovaio policistico

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è un comune squilibrio endocrino che colpisce il 5% -7% delle donne in età riproduttiva. Gli operatori sanitari, generalmente, si imbattono in questa patologia, con pazienti che mostrano problemi relativi alla regolarità del ciclo mestruale o con infertilità. L'associazione tra sindrome dell'ovaio policistico e infertilità è determinata da oligo-ovulazione o anovulazione. Da una migliore comprensione del suo meccanismo patologico, emerge che le conseguenze metaboliche di questa sindrome sono importanti dal punto di vista clinico. Pertanto, questi pazienti devono essere seguiti anche dopo la diagnosi.

La European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) e l'American Society for Reproductive Medicine (ASRM), ha recentemente tenuto il loro terzo workshop relativo alla PCOS. Rispetto al precendete congresso, i criteri diagnostici sono stati rivisti. Secondo i criteri di Rotterdam 2003, almeno 2 dei seguenti criteri diagnostici devono essere soddisfatti per consentire una diagnosi corretta:

- oligo-ovulazione o anovulazione;
- iperandrogenemia / iperandrogenismo e / o 
- ovaio micropolicistico. [1]

Durante il secondo incontro, sono state discusse le conseguenze sulla riproduzione. 
[2] Il terzo incontro ha focalizzato l'attenzione sulle questioni legate alla salute in pazienti PCOS.

COSA E' EMERSO?

PCOS può essere diagnosticata in qualsiasi momento durante gli anni di feritlità, anche se alcune caratteristiche fisiologiche dell'adolescenza rendono più difficile la diagnosi in questa fascia di età. Infatti la presenza di cicli mestruali irregolari, di acne si riscontra comunemente negli adolescenti e non indica necessariamente una anomalia. La raccomandazione del gruppo di studiosi è quello di utilizzare tutti e 3 i criteri per identificare i pazienti con sindrome dell'ovaio policistico e di utilizzare anche l'iperandrogenemia (e non solo segni clinici di eccesso di androgeni), come criterio discriminante tra le adolescenti. Inoltre, hanno concluso, tra i segni clinici, l'irsutismo è un indicatore migliore di elevati livelli di androgeni, di contro alopecia e acne sono meno comunemente associati all'iperandrogenemia. Pillole contraccettive e antiandrogeni rimangono i principali strumenti terapeutici per il controllo farmacologico dell'irsutismo, mentre i sensibilizzatori dell'insulina sembrano avere un effetto minimo.

l'irregolarità del ciclo mestruale è un buon marcatore per l'identificazione le donne con PCOS, perché in circa il 90% delle donne con oligo-ovulazione o anovulazione viene diagnosticata la sindrome dell'ovaio policistico. Nessuno dei metodi contraccettivi è controindicato in PCOS. In generale, i contraccettivi orali non aumentano il rischio metabolico, anche se bisogna porre molta attenzione con i pazienti obesi e insulino-resistenti.

L'infertilità è comune nelle donne con sindrome dell'ovaio policistico principalmente a causa di anomalie del ciclo mestruale. Il rischio di aborti non è aumentato, ma i rischi di complicanze ipertensive e di diabete gestazionale sono di gran lunga superiori a quelli della popolazione non-PCOS una volta portata a termine la gravidanza.

Fattore molto importante è che le donne con sindrome dell'ovaio policistico hanno maggiori probabilità di essere sovrappeso o obese. L'obesità colpisce soprattutto la parte superiore del tronco ed è associata a più alto rischio metabolico ( colesterolo totale elevato e basso colesterolo HDL, livelli di trigliceridi più elevati, aumento del rischio di insulino-resistenza).
Queste evidenze associano questo tipo di pazienti ad un alto rischio di prediabete, diabete e sindrome metabolica. Pertanto sarebbe opportuno effettuare un test orale di tolleranza al glucosio nelle donne obese o che presentino un aumento dell'adiposità addominale. Alla paziente con ridotta tolleranza al glucosio, spesso viene data la metformina (ipoglicemizzante orale), la quale andrebbe prescritta solo se un opportuno intervento sullo stile di vita (alimentazione e attività fisica) non riesce a migliorare il controllo del glucosio. 
Nelle donne obese, il rischio di malattie cardiovascolari è triplicato. Oltre alle anomalie lipidiche che abbiamo citato, PCOS è caratterizzata da una infiammazione sistemica che altera la funzione endoteliale vasale.

Le donne con PCOS presentano anche a un aumentato rischio di tumore dell'endometrio, mentre i rischi di cancro ovarico e della mammella non sembrerebbero essere influenzati (servono altri studi per indagare al meglio i rischi di cancro). 

Anche il rischio di disturbi legati allo stato d'animo è significativo, e la qualità della vita è spesso più bassa nelle donne con PCOS.

La PCOS è la diagnosi più probabile in donne con cicli mestruali irregolari, e il meccanismo patogenetico più accertato è lo squilibrio dell'azione insulinica. [3] L'impatto della PCOS sulla funzione ovarica è ben descritto in letteratura, ma, negli ultimi decenni, sono state raccolte prove che dimostrano che al di là delle problematiche di fertilità, la sindrome ha ulteriori conseguenze mediche. Questa conoscenza dovrebbe aiutarci a sviluppare strumenti di screening per gruppi di età diverse e suggerire terapie per evitare complicanze.

E 'importante diagnosticare questi pazienti in modo corretto. E' molto più frequente riscontrare in una paziente la presenza di un solo sintomo rispetto a tutti i criteri diagnostici. Infatti circa il 20% delle donne che hanno un ovaio policistico, non presentano tutti i criteri che soddisfino una diagnosi certa. Inoltre sono diverse le anomalie endocrine che sono responsabili di cicli mestruali irregolari, per cui in una paziente non può essere diagnosticata una sindrome dell'ovaio policistico esclusivamente sulla base della lunghezza del ciclo. La diagnosi corretta è importante per evitare trattamenti inutili e dannosi.

Molto spesso, nei pazienti realmente affetti si fa diagnosi per problemi legati ad un eccesso di androgeni o anomalie del ciclo mestruale. Il lavoro del medico, tuttavia, non finisce quando questi problemi sono stati risolti. Infatti questi pazienti devono essere sottoposti a screening continui per verificare le anomalie metaboliche (profilo lipidico, metabolismo del glucosio, ipertensione), potenziali problemi psicologici, e la possibilità di formazioni precancerose o cancerose. Se i cicli anovulatori persistono abbastanza a lungo, potrebbe svilupparsi nel tempo un'iperplasia endometriale e persino il cancro dell'endometrio . Questa complessa valutazione spesso richiede un approccio multidisciplinare (ginecologo, endocrinologo, dietista).

I medici di base dovrebbero essere consapevoli di questi rischi a lungo termine sulla salute, poichè sono loro che solitamente vedono e trattano questi pazienti in primis. Se i rischi a lungo termine per la salute non vengono considerati e non viene data importanza alle raccomandazioni per uno stile di vita salutare, le conseguenze  (come ipertensione, sindrome metabolica e diabete) dovranno essere affrontati in seguito, poichè non si è agito opportunamente per prevenirli mentre ancora possibile.

Pertanto una valutazione corporea, uno screening nutrizionale e una opportuna alimentazione sono indispensabili per prevenire l'insorgenza di tutte le complicanze metaboliche che la PCOS comporta. Ovviamente non deve essere trascurata l'attività fisica, che possiamo definire "il più salutare degli ipoglicemizzanti".

BIBLIOGRAFIA:

The Rotterdam ESHRE/ASRM-Sponsored PCOS Consensus Workshop Group. Revised 2003 consensus on diagnostic criteria and long-term health risks related to polycystic ovary syndrome (PCOS). Hum Reprod. 2004;19:41-47.
The Thessaloniki ESHRE/ASRM-Sponsored PCOS Consensus Workshop Group. Consensus on infertility treatment related to polycystic ovary syndrome. Fertil Steril. 2008;89:505-522.
Dunaif A. Insulin resistance and the polycystic ovary syndrome: mechanism and implications for pathogenesis. Endocr Rev. 1997;18:774-800.

Fagnani Francesco
DOTTORE IN DIETISTICA
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA