In questo articolo, vorrei porre l'attenzione su un amminoacido che sta facendo parlare di se "a suon di studi scientifici pubblicati", che lo vedono come protagonista.
Ma procediamo con ordine: la Carnosina è un dipetide presente in elevate concentrazioni all'interno del muscolo scheletrico umano. Definiamo "dipeptide" una molecola formata dall'unione di due singoli amminoacidi e nel caso della carnosina questi due amminoacidi sono appunto la B-alanina e la L-istidina.
E' stato ormai dimostrato che il fattore limitante per la sintesi muscolare di carnosina non è l'istidina, bensì la beta-alanina. Ciò significa che i livelli di carnosina nell'organismo sono limitati dalla disponibilità di B-alanina per la sua sintesi.
Diversi studi, hanno provato che l'assunzione orale di B-alanina potrebbe essere proposta per fini ergogenici e per aumentare le quantità di carnosina intramuscolare.
E' stato visto come la carnosina può elevare la performance nel sollevamento pesi e negli sport cosìdetti "misti", ossia che sfruttano in maniera più o meno importante il metabolismo anaerobico lattacido, come ad esempio, il calcio, il ciclismo e... udite! udite! Anche nell'atletica, in modo particolare nei 400 m e nelle discipline di mezzofondo.
La carnosina, infatti, è in grado di espletare un effetto tampone sull'acido lattico a livello muscolare, aumentando la resistenza a sforzi intensi, che potranno essere sostenuti per un tempo maggiore, e favorendo il recupero fisico dopo una gara o un duro allenamento.
Dove trovare la beta-alanina?... la Beta alanina è un aminoacido comunemente presente negli alimenti, soprattutto quelli proteici di origine animale. Ma di quanta beta-alanina abbiamo bisogno?Nei vari studi il dosaggio utilizzato si aggira mediamente intorno ai 400-1000 mg, somministrati ad intervalli di tempo regolari, ogni 3-6 ore, per un totale di 2-4 grammi/die per 2-4 settimane.
Cosa abbinare? Sicuramente la concomitante assunzione di zucchieri semplici, (perchè no? di una bella fetta di crostata fatta in casa) può accelerare l'ingresso della B-alanina nei miociti, grazie alla stimolazione insulinica che questi promuovono.
Effetti collaterali? ... no grazie. E' stato esaminato che l'intensità degli effetti collarterali è proporzionale alla dose ingerita e alla velocità di assorbimento, tuttavia risulatano essere rari al di sotto dei 10 mg/Kg di peso corporeo e piuttosto comuni solamente a dosi doppie o triple.
Fagnani Francesco
DOTTORE IN DIETISTICA
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA